23 giugno 2007

Consulta delle associazioni uliviste per il PD in Provincia di Latina

Venerdì 22 giugno si è svolto un incontro delle associazioni uliviste della provincia di Latina che vogliono partecipare alla costituente del Partito Democratico.

Alla fine della riunione e stata istituita la:

"Consulta provinciale dell’Associazioni uliviste per la costituente del Partito Democratico"

ASSOCIAZIONE PER IL PARTITO DEMOCRATICO DI LATINA
( GIGI PANETTA)

ULIVO PER CORI
( GAETANO PALOMBELLI)

ULIVO PER SEZZE
(LUIGI MANTUANO)

ASSOCIAZIONE PER IL PARTITO DEMOCRATICO DI CISTERNA
(FEDERICO FARNETI)

ULIVO PER SPERLONGA
(NICOLA REALE)

CRISTIANO SOCIALI DI LATINA
(GIAMMARCO PROIETTI)

Coordinamento
UGO BISSI


Le decisioni assunte dall'assemblea e dalla prima riunione della consulta:

  1. Creare un sito web della consulta che pubblichi contributi, idee, appuntamenti e iniziative nel persorso verso la Costituente;
  2. Contribuire a creare il Comitato provinciale per la costituente;
  3. Contribuire a integrare e gestire le regole della partecipazione alle primarie del 14 ottobre;
  4. Proporre e gestire iniziative, costituire consulte o comitati unitari con DS e DL nei comuni per allargare la partecipazione e il dibattito politico verso la costituente;
  5. Essere garanti del processo delle primarie e delle sue regole.

LE RIUNIONI DELLA CONSULTA AVVERRANNO NELLE SEDI DELLE ASSOCIAZIONI.

IL COORDINATORE DEGLI INCONTRI SARA' BISSI UGO DELL'ASSOCIAZIONE PER IL PARTITO DEMOCRATICO DI LATINA.

30 maggio 2007

La vittoria dell'Unione alle elezioni comunali di Cori

Dopo sette anni di governo del centro destra al Comune di Cori, le elezioni comunali del 27 e 28 maggio 2007 hanno visto l'affermazione delle forze dell'Unione riunite nella lista "Cori e Giulianello INSIEME" con il 56% dei voti.

Sindaco di Cori è stato eletto l’ avv. Tommaso Conti, il candidato proposto unitariamente dai Ds e dalla Margherita, i partiti dell’Ulivo, scelto dalla coalizione sulla base delle primarie a cui hanno partecipato oltre 2200 persone (circa il 25% degli elettori).

L'associazione "L'Ulivo per Corie e Giulianello" augura buon lavoro al Sindaco e alla nuova amministrazione comunale.

I risultati delle elezioni comunali del 27 e 28 maggio 2007

23 aprile 2007

Un contributo per il programma dell'Unione per Cori e Giulianello








(Cori, 23 aprile 2007)


Premessa


Da molti anni a Cori e Giulianello esiste uno scarto tra il voto espresso a livello politico, che vede una maggioranza costante orientata verso il centrosinistra nelle diverse elezioni, e il voto espresso a livello amministrativo comunale, che per due volte ha visto prevalere una coalizione di centrodestra.

La maggioranza di centrodestra al Comune di Cori si è proposta come una forza in grado di offrire una stagione di rinascimento, che facesse uscire il paese dalla condizione di marginalità in cui era caduto.

Dopo sette anni di governo al Comune di Cori, possiamo affermare che il centrodestra ha perduto la scommessa per un nuovo rinascimento della città, nonostante che in questi anni abbia potuto giovarsi dell'appoggio di tutti i livelli di governo, provinciale, regionale e nazionale. La città di Cori è in gran parte rimasta nella condizione di marginalità precedente e la crisi della maggioranza di centrodestra è la conferma più lampante del venir meno delle condizioni che hanno giustificato la sua scommessa di governo.

Rispetto a questa situazione politica ed amministrativa, l'associazione "L'Ulivo per Cori e Giulianello" ha posto come condizioni di rilancio di una nuova proposta di governo del centrosinistra 3 parole d'ordine: unità, apertura, innovazione.

A partire dal confronto culturale per la nascita del Partito democratico dell'Ulivo, abbiamo richiesto che le forze dell'Unione costruissero, in vista delle prossime elezioni amministrative, una coalizione unitaria fondata sui partiti e sulle realtà associative, fortemente strutturata, aperta a tutte le competenze presenti nel territorio e a tutti i contributi di idee che vengono dalla società civile, capace di costruire una proposta unitaria e innovativa per il governo della nostra Città.

Tra mille difficoltà e conflitti, i partiti dell'Unione sono riusciti a recuperare un terreno unitario di confronto che ha permesso di proporre agli elettori dell'Unione 3 candidati, tra i quali è stato scelto l’ avv. Tommaso Conti, il candidato sindaco proposto unitariamente dai Ds e dalla Margherita, i partiti dell’Ulivo.

Alle primarie hanno partecipato oltre 2200 persone (circa il 25% degli elettori) ed il percorso intrapreso ha consentito di soddisfare la domanda di unità e di apertura che gli elettori dell'Unione richiedono ai partiti del centrosinistra.

Alla vigilia della presentazione della lista unitaria dell’Unione per Cori e Giulianello dovrà garantire, vogliamo offrire un contributo per il programma della coalizione per favorire il confronto unitario su una proposta innovativa per il governo della Città di Cori.


Un progetto per lo sviluppo sostenibile per Cori e Giulianello

La Città di Cori, fino agli anni '80, è stata considerata un punto di riferimento e di buon governo in tutta la provincia di Latina. A partire dagli anni successivi, invece, essa ha perduto la capacità di rappresentare una prospettiva di innovazione e di attrazione ed è restata ai margini delle scelte strategiche di sviluppo della provincia: nelle infrastrutture, nei servizi, negli assetti politici.

La Città di Cori ha progressivamente perduto le caratteristiche di eccellenza nello sviluppo del territorio e nei servizi sociali e culturali ed è stata posta in una condizione di marginalità rispetto all’impetuoso sviluppo che ha caratterizzato sia la pianura pontina, sia l’area a sud di Roma. Al tempo stesso, città come Aprilia, Cisterna e Valmontone sono state, senza dubbio, favorite dallo sviluppo delle vie di comunicazione e dalla loro centralità nei collegamenti con Latina e Roma.

Per questo motivo, la bretella Cisterna – Valmontone e l’aeroporto civile di Latina scalo possono costituire un’oggettiva occasione per il territorio di Cori e Giulianello, per valorizzare la sua vocazione naturale di ponte tra la provincia di Latina e l’area romana e dei castelli romani.

Di fronte a queste possibilità future, Cori non si può limitare alla semplice difesa o conservazione dell'esistente. Non si tratta di rincorrere modelli di sviluppo quantitativo che caratterizzano le città vicine, ma puntare ad un modello di sviluppo sostenibile e di qualità che punti a valorizzare i borghi storici di Cori e Giulianello e la natura circostante: la montagna, la collina, la campagna, il lago.

Vogliamo un progetto che sappia coniugare quantità e qualità, storia e natura, la valorizzazione dei prodotti tipici e lo sviluppo di servizi di qualità, in modo da rendere Cori una città competitiva e, allo stesso tempo, godibile, una città che offra prospettive di vita attraenti a chi ci vive e in grado di offrire condizioni ideali di insediamento alle persone e alle imprese che vengano da fuori.

Strettamente collegate a questo progetto sono alcune priorità programmatiche che la prossima amministrazione comunale dovrà affrontare.


Le priorità programmatiche

1. La riforma della politica

La partecipazione, la trasparenza e la responsabilità rappresentano le chiavi del rapporto tra la politica e i cittadini. Dobbiamo costruire un Comune attraente, in grado di ascoltare le esigenze dei cittadini e di tradurle in scelte di governo responsabili e verificabili. La coalizione dell’Unione per Cori e Giulianello dovrà aprirsi al contributo dei cittadini nella scelta delle priorità di governo dell’Unione e stipulare un patto con la cittadinanza per la riduzione dei costi diretti e indiretti della politica per la costante verifica dell’azione amministrativa attraverso le procedure trasparenti del bilancio di mandato e del bilancio partecipato. Dovranno essere adeguatamente sviluppate forme di partecipazione per cittadini e associazioni alla vita istituzionale del Comune, attraverso specifiche consulte.

2. Un’amministrazione comunale rinnovata

Occorre investire in un’amministrazione comunale imparziale ed efficiente, che riesca a risanare la sua situazione finanziaria e contabile attraverso un’attenta gestione delle entrate e delle spese comunali ed anche per mezzo di processi di risparmio che passino la gestione associata di alcuni servizi con i Comuni vicini. Vogliamo un’amministrazione comunale nella quale siano adeguatamente distinte le responsabilità politiche dalle responsabilità di gestione, che formi e responsabilizzi i suoi dipendenti, che risponda in modo puntuale alle domande di legalità e di sicurezza dei cittadini, che valorizzi la ricchezza del tessuto associativo e dell’iniziativa privata del territorio in modo imparziale, sulla base di scelte strategiche condivise.

3. Salvaguardia e valorizzazione del demanio e del patrimonio

Il Comune di Cori dovrà avere come obiettivo primario la salvaguardia e la valorizzazione del demanio nella gestione dei rapporti con i concessionari che sfruttano la ricchezza del territorio (cave, patrimonio boschivo, gestione delle risorse idriche….). Occorre inoltre pensare a forme di gestione adeguata delle beni comunali (le strade, le reti, la pubblica illuminazione, gli impianti sportivi, il complesso di Stoza, i beni culturali, il museo, ecc.) che consentano di superare le carenze esistenti, garantendo gli investimenti necessari alla manutenzione e alla valorizzazione del patrimonio, anche con il concorso di operatori privati.

4. Un piano per lo sviluppo sostenibile del territorio

Nella pianificazione urbanistica occorre recuperare una visione unitaria che punti a valorizzare la qualità dei borghi storici di Cori e Giulianello e della natura circostante: la montagna, la collina, la campagna, il lago. Occorre avviare politiche ed incentivi per il risanamento dei centri storici. Occorre favorire la riconversione e i nuovi investimenti nell’edilizia residenziale pubblica. Eventuali nuovi insediamenti abitativi o economici dovrebbero essere inseriti nella prospettiva della salvaguardia del territorio (con la nascita del parco regionale) ed in rapporto allo sviluppo delle vie di comunicazione sull’asse “pianura - Cori -bretella Cisterna-Valmotone”, con la previsione di uno svincolo che non insista sul lago di Giulianello.

5. Uno sviluppo di qualità

Occorre avviare scelte di sostegno allo sviluppo delle attività economiche che sappiano valorizzare le attività legate alle caratteristiche storiche del territorio (i prodotti tipici: olio, vino, pane, prodotti agricoli, ecc.), gli insediamenti economici nei centri storici e le attività di tipo innovativo che consentano uno sviluppo anche intensivo dell’economica locale senza un grande impatto ambientale e delle produzioni innovative (energie alternative, ICT, Banda larga) con l’obiettivo di superare il gap che in questi settori separa il nostro territorio dall’area pontina e romana.

6. Una città che guarda al futuro

La città di Cori deve investire e riqualificare gli istituti scolastici esistenti per offrire un futuro migliore ai 1200 ragazzi e ragazze che ogni anno li frequentano. In questa prospettiva occorre verificare l’ipotesi di realizzare un istituto superiore che, collegato con la riqualificazione di Stoza, consenta di dare ai giovani di Cori la possibilità di poter crescere e studiare in un contesto vivace e aperto, fino all’età della scuola dell’obbligo (oggi a 16 anni). Allo stesso tempo, il Comune deve valorizzare, insieme alla “Pro loco”, la ricchezza del tessuto associativo esistente per la programmazione delle attività culturali, sportive e ricreative e la gestione migliore degli spazi e degli impianti presenti nel territorio.

7. La città dei servizi

Una città può divenire attraente se sono garantiti servizi adeguati a tutta la cittadinanza. Dalla cultura delle opere pubbliche occorre passare alla cultura dei servizi, mettendo al centro dell’attenzione dell’attività comunale le persone e le famiglie (servizi per l’infanzia, servizi sociali, servizi per gli anziani) e valorizzando il ruolo delle associazioni e dei gruppi di volontariato. Anche per il rilancio dell’Ospedale di Cori occorre valorizzare gli investimenti recenti operati dalla Regione sulla struttura, per rendere l’Ospedale il punto di riferimento per un’assistenza sanitaria di prossimità, con servizi di day hospital, ospitalità sanitaria, riabilitazione post-acuzie, assistenza domiciliare per le persone bisognose di cure.

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16 aprile 2007

Il Manifesto per il Partito Democratico








IL MANIFESTO PER IL PARTITO DEMOCRATICO


LUNEDI’ 16 APRILE 2007 - ORE 17,30
Sala congressi “Ponte della Catena” - CORI

PROGRAMMA

Saluti introduttivi

Paolo Centra (DS Cori)
Avv. Roberto De Cave (La Margherita Cori)
Avv. Gaetano Palombelli (Ass. L’Ulivo Cori)

Presentazione del
Manifesto per il Partito Democratico

Prof. Roberto Gualtieri

Ne discutono

On. Sesa Amici (Seg. Ds Federazione Latina)
Dott. Loreto Bevilacqua (Seg. Margherita Federazione Latina)
Avv. Tommaso Conti (Candidato Sindaco al Comune di Cori)

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21 dicembre 2006

Presentazione dell'Associazione

Relazione di Gaetano Palombelli


Chi siamo

L’Associazione “L’Ulivo per Cori e Giulianello” riunisce un gruppo di persone, che sente l’esigenza di contribuire al percorso di trasformazione dell’Ulivo, da semplice alleanza elettorale a soggetto politico stabile e duraturo della vita politica italiana, nell’ambito del sistema bipolare che si è faticosamente affermato, sia a livello nazionale, sia a livello regionale e locale.

Siamo, infatti, convinti che i partiti siano e restino i soggetti primari della scena politica, ma vediamo tutti i limiti dell’attuale frammentazione politica, profondamente legata alla dimensione corporativa della società italiana.

La nascita di un grande partito democratico dell’Ulivo che unifichi le diverse culture riformatrici, è il passaggio necessario per costruire in Italia un sistema politico stabile, che dia certezze ai cittadini e alle imprese e che ponga le condizioni per uno sviluppo sostenibile e duraturo del paese.

Vogliamo ripartire dalla base della società e dallo spirito che si è manifestato nelle primarie dell'Unione dell'Ottobre scorso e che ha consentito la vittoria alle elezioni politiche del 9 e 10 aprile e la formazione del Governo Prodi, con un impegno straordinario di respiro locale e nazionale per dare un contributo alla nascita del nuovo partito e per allargare gli spazi di partecipazione diretta dei cittadini alla vita politica.

Chiediamo a tutte le persone di Cori e Giulianello che condividono questa prospettiva, iscritti o non iscritte a partiti o a associazioni, di partecipare alla vita dell’associazione “L’Ulivo per Cori e Giulianello” per dare il loro contributo originale sui valori, sui programmi e sugli strumenti della nuova forza politica.


Perché l’associazione nasce oggi a Cori

Da molti anni a Cori e Giulianello esiste uno scarto tra il voto espresso a livello politico, che vede una maggioranza costante orientata verso il centrosinistra nelle diverse elezioni, e il voto espresso a livello amministrativo comunale, che per due volte ha visto prevalere una coalizione di centrodestra.

In questi anni i partiti del centrosinistra non sono riusciti a livello locale ad offrire una visibile e fondata speranza di alternativa. La insufficiente unità e i troppi personalismi, tra i partiti e nei partiti, non consentono ai cittadini, singoli e associati, di partecipare alla vita politica e di guardare ad essi con fiducia.

Crediamo che la presenza dell’associazione “L’Ulivo per Cori e Giulianello” possa contribuire a riaprire canali di partecipazione, a ricollegare la discussione politica locale a ciò che avviene a livello nazionale, a offrire una sede di confronto stabile, duratura e innovativa tra i partiti, gli eletti e le associazioni.

Rispetto alla crisi in cui è ormai caduta la maggioranza di centrodestra del Comune di Cori vogliamo dare un contributo diretto alla costruzione di una coalizione dell'Unione, aperta a tutte le competenze presenti nel territorio e a tutti i contributi di idee che vengono dalla società civile, e capace di costruire una proposta unitaria per il governo della nostra Città.


Perché l’iniziativa su finanziaria 2007 e riforma della politica

Abbiamo deciso di dare inizio alle attività dell’associazione “L’Ulivo per Cori e Giulianello” con un incontro pubblico sulla finanziaria 2007 e sulla riforma della politica, perché vogliamo mettere insieme la discussione sui problemi del paese con quella relativa alla riforma della politica.
Proprio per sottolineare questo legame tra la riforma della società e la riforma della politica abbiamo chiesto a Stefano Fassina, Consigliere economico di Visco e componente della segreteria regionale dei DS, e a Donato Maraffino, Presidente dell’Associazione per il Partito democratico di Latina, di venire a Cori a parlare della legge finanziari a 2007 e dell’esperienza delle primarie dell’Unione per le elezioni comunali di Latina.

Il modo con cui si è arrivati all’approvazione della legge finanziaria in Parlamento conferma la deriva in cui si trova il nostro paese: ci si preoccupa di difendere le posizioni acquisite di singole corporazioni piuttosto che di offrire una prospettiva di sviluppo alle generazioni future.

La società corporativa si rispecchia e trova protezione in un sistema politico frammentato ed in un sistema istituzionale debole: molti partiti (a destra e a sinistra) che pesano sulle decisioni anche più minute; un Governo con tanti ministri e sottosegretari, un Parlamento che discute per mesi di una legge finanziaria che ala fine viene approvata con un maxiemendamento di 1400 commi spesso incomprensibili.

Di fronte a questo specchio in frantumi crediamo comunque che, anche nella legge finanziaria, ci siano alcuni spiragli di ricostruzione e di investimento verso il futuro: il risanamento della finanza pubblica, la scelta dell’equità, il sostegno allo sviluppo, la riorganizzazione della PA…

Tuttavia crediamo che, accanto a questi provvedimenti urgenti, sia necessario e urgente avviare una prospettiva seria di riforma del sistema politico: attraverso la riapertura di canali di partecipazione tra i cittadini (singoli e associati) e i partiti, attraverso il riscorso a metodi democratici (come le primarie) per la selezione delle leaderschip politiche e, soprattutto, attraverso la nascita del Partito democratico dell’Ulivo.

La Finanziaria 2007 e la riforma della politica








Incontro pubblico


“La Finanziaria 2007 e la riforma della politica”

Giovedì 21 dicembre 2006, ore 18.30

Cori (LT) - Sala Conferenze Ponte della Catena


Programma


Gaetano Palombelli
Presentazione dell’Associazione “L’Ulivo per Cori e Giulianello”

Stefano Fassina
Consigliere economico del Viceministro Visco
La finanziaria 2007 e le prospettive di riforma del sistema politico

Donato Maraffino
Presidente dell’Associazione per il Partito Democratico di Latina
L’esperienza delle elezioni primarie a Latina

Interventi, domande e risposte

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02 dicembre 2006

Manifesto dell'Associazione "L'Ulivo per Cori e Giulianello"








Da molti anni a Cori e Giulianello esiste uno scarto tra il voto espresso a livello politico, che vede una maggioranza costante orientata verso il centrosinistra nelle diverse elezioni, e il voto espresso a livello amministrativo comunale, che per due volte ha visto prevalere una coalizione di centrodestra.

In questi anni i partiti del centrosinistra non sono riusciti a livello locale ad offrire una visibile e fondata speranza di alternativa. La insufficiente unità e i troppi personalismi, tra i partiti e nei partiti, non consentono ai cittadini, singoli e associati, di partecipare alla vita politica e di guardare ad essi con fiducia.

Siamo ben convinti che i partiti siano e restino i soggetti primari della scena politica; ma siamo ormai consapevoli della necessità di un impegno straordinario, attraverso un'iniziativa che parta dalla base della società e dallo spirito che si è manifestato nelle primarie dell'Unione dell'Ottobre scorso e che ha consentito la vittoria alle elezioni politiche del 9 e 10 aprile e la formazione del Governo Prodi.

Vogliamo dare vita ad un'iniziativa di tipo culturale e politico, non contro i partiti, ma con i partiti del centrosinistra, che contribuisca a rilanciare e rendere visibile l'Ulivo a Cori e Giulianello, non solo come alleanza elettorale, ma come soggetto politico duraturo di quel sistema bipolare che si è faticosamente affermato nel Paese, sia a livello nazionale sia a livello regionale e locale.

Siamo ben consapevoli dei limiti attuali del bipolarismo, ma vogliamo contribuire alla riforma del sistema politico attraverso la nascita di un nuovo partito democratico che rafforzi l'Unione con un contributo innovativo sui valori, sui programmi e sugli strumenti per allargare gli spazi di partecipazione diretta dei cittadini alla vita politica e alla scelta di chi deve governare il paese.

La formazione di un soggetto politico federativo, che operi unitariamente, rappresenta quel salto di qualità di cui Cori e il Paese hanno bisogno per dare compiutezza alla prospettiva del Governo dell'Unione, appena avviata a livello nazionale.

Rispetto alla crisi in cui è ormai caduta la maggioranza di centrodestra del Comune di Cori vogliamo dare un contributo diretto alla costruzione di una coalizione dell'Unione, fondata sui partiti, sugli eletti e sulle realtà associative, fortemente strutturata, aperta a tutte le competenze presenti nel territorio e a tutti i contributi di idee che vengono dalla società civile, e capace di costruire una proposta unitaria per il governo della nostra Città.


Il Comitato promotore
(Ettore Benforte, Ennio De Cave, Claudio Di Giandomenico,
Lucia Ducci, Gaetano Palombelli, Oreste Spadaro)

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09 agosto 2006

Per il Partito Democratico dell'Ulivo

Con la vittoria dell'Unione alle elezioni politiche del 9 e 10 aprile, l'elezione di Presidente della Repubblica e la formazione del Governo Prodi si è aperta finalmente una nuova fase della vita politica italiana che speriamo possa contribuire all'unità e al rilancio dell'Italia e dell'Europa.
Visti i rapporti di forza tra le coalizioni di centrodestra e centrosinistra, la tenuta del Governo Prodi dipende innanzitutto dalla sua capacità di dare risposte concrete al paese per il rilancio dell'economia e per portare a conclusione la lunga transizione istituzionale.
Ma non tutto dipende dal Governo. Da più parti si sottolinea la necessità di completare la trasformazione del sistema politico italiano avviata negli anni '90, attraverso la nascita di un nuovo partito democratico che raccolga l’esperienza dell’Ulivo e le diverse forze che in questi anni si sono misurate con l'esigenza del cambiamento del sistema politico italiano.
La spinta verso un nuovo partito unitario viene innanzitutto dai partiti, DS e Margherita, che si sono presentati insieme alle ultime elezioni politiche e amministrative ed hanno formato gruppi unitari alla Camera e al Senato.
Una seconda spinta molto forte proviene dai territori e trova sbocco nella volontà di molti amministratori locali di accelerare il processo di formazione della nuova forza politica, come logico sbocco unitario dei percorsi avviati in molte elezioni amministrative e nelle diverse esperienze di governo comunale, provinciale e regionale.
Un'ulteriore spinta proviene da tutti coloro (uomini e donne, giovani, adulti e anziani, cittadini, gruppi, associazioni) che, in questi anni, hanno costantemente appoggiato la scelta ulivista, di fronte alle continue oscillazioni dei partiti, e sono stati i protagonisti della scelta di Romano Prodi come candidato dell'Unione, attraverso la straordinaria esperienza di partecipazione democratica delle “primarie”.
Date queste premesse, è evidente che il nuovo soggetto politico, assumendo una forma aperta di tipo federativo, debba configurarsi come un partito nuovo: il Partito Democratico dell'Ulivo.
La costruzione del PDU è un passaggio ambizioso che non può essere gestito solo dall’alto, attraverso la sommatoria dei gruppi dirigenti dei DS e della Margherita.
Occorre affiancare alle scelte politiche dei grandi partiti nazionali un processo “bottom up”, che favorisca una consapevolezza diffusa di questo passaggio storico, attraverso la costituzione nel territorio, nelle città, almeno in ogni provincia, di comitati promotori del nuovo soggetto politico che riuniscano le diverse forze in campo: i partiti, gli eletti dei vari livelli istituzionali, tutti i cittadini e i gruppi che si riconoscono in questo processo costituente.
La scelta di un modello federativo per il nuovo partito non è solo una soluzione empirica per comporre le diverse spinte che oggi ci sono alla costituzione del nuovo soggetto politico, ma ha una profonda giustificazione storica.
I partiti del '900 hanno avuto la funzione di allargare le basi democratiche degli Stati nazionali, attraverso la progressiva inclusione nel processo decisionale di uomini e donne che prima ne erano esclusi: si ponevano come parte rispetto ad un contesto statuale definito.
Oggi, invece, sembra venire meno proprio il contesto statuale di riferimento, progressivamente svuotato da processi di globalizzazione e localizzazione e dall'emergere di poteri che pongono in discussione la stessa democrazia.
La sfida non è più quella della democratizzazione degli Stati nazionali, ma quella della costituzione di un nuovo contesto istituzionale democratico, gli Stati Uniti d'Europa, attraverso una Costituzione europea che superi le ambiguità del trattato costituzionale bocciato dai francesi e dagli olandesi, facendo chiaramente la scelta dell’Europa come federazione di popoli che si articola in una pluralità di istituzioni democratiche e non come semplice confederazione di governi.
Se questa è la sfida che abbiamo di fronte, non c'è bisogno di un Partito che evidenzi la propria identità ideologica, ma di un Partito che anticipi il processo federativo europeo, unendo a livello nazionale e a livello europeo quanti si riconoscono nell'obiettivo di un Europa federale e democratica, che sappia affrontare e governare insieme i problemi che oggi hanno ormai una dimensione planetaria.
Da queste considerazioni discendono anche i tempi di costituzione della nuova forza politica: il processo costituente dovrà concludersi nei prossimi 2 anni, per presentare il PDU alle elezioni europee del 2009, come componente italiana di una grande coalizione politica europea, che riunisca tutte le forze che hanno l'obiettivo degli Stati Uniti d'Europa.
In questo aggancio al processo costituente europeo il ruolo dei partiti nazionali si trasforma profondamente e va oltre la ormai esaurita funzione nazionale. Le grandi famiglie politiche (socialista, popolare, liberale, ambientalista) dovranno definire percorsi comuni per condividere scelte politiche e ricollocarsi nella loro funzione di soggetti costitutivi della “Giovine Europa”, una nuova realtà costituzionale che poggi sui profondi valori della nostra storia comune: la pace, l’umanesimo, lo spirito civico e democratico, la “res publica”.